BYSTANDER VS BYSTANDER


Di cosa si tratti avete tutti idea. Un po’ perché ne parlo ai miei incontri, un po’ perché quando mi chiedete consigli il primo libro a porvi in attenzione è questo, ma anche perché si tratta della vera e propria bibbia della fotografia di strada.

Scritta ed elaborata da chi la fotografia di strada la sa, la mastica, l’ha ingerita, l’ha digerita e l’ha anche evacuata. Joel Meyeroviz.

Il testo tratta dei fotografi che hanno fatto la storia del genere e di quelli che non ne hanno fatto parte ma che in qualche modo hanno influenzato il genere.
Strand, Atget, Stieglitz, Cartier-Bresson, Lartigue, Kertész, Walker Evans, Brassaï, Diane Arbus, Robert Frank, Helen Levitt, Garry Winogrand, Lee Friedlander e molti altri.
Parliamo di un totale di 88 autori, trattati e commentati sapientemente da Joel Meyerowitz e Colin Westerbeck.

La prima edizione è del 1994. Da allora sono passati quasi 25 anni ed è anche normale che ci sia una rivisitazione dei contenuti, non tanto sull’apporto storico, ma diciamo più su autori e contenuti contemporanei.

Ovviamente trattare un argomento così delicato come la fotografia di strada (c’è chi dice non esista) che vi avvicina più ad un modo di essere che ad un genere fotografico è sempre una ghigliottina sulla testa di Maria Antonietta pronta a tagliarle la testa.

Infatti il libro non riesce a toccare tutte le “correnti di pensiero” (o scuole di appartenenza se vogliamo chiarificare) ed è per questo che il titolo è abbastanza ovvio: UNA STORIA…

Ma se Joel e Colin ci avevano abituato per quasi venticinque anni ai suoi contenuti, perché arrivare di colpo, in sordina con questa nuova edizione dove non cambiano solo copertina e formato?
Semplice, si sono accorti che mancava qualcosa.
Si, perché dal 1994 ad oggi, la fotografia di strada ha visto crescere l’interesse sia da parte del pubblico fruitore, ma anche da parte dei fotografi stessi.
Questo ha fatto in modo che molte sfumature creassero delle declinazioni accettabili e che avevano esigenza di andare a collocare autori e contenuti.

Di fatto, la nuova edizione del Bystender ha sempre la sua suddivisione in capitoli partendo dalla nascita del genere, ma arriva ad abbracciare tutto il mondo del digitale, che era stato omesso (per questioni cronologiche) fino ad oggi.

Nuova grafica ed impaginazione, più fresca e quindi più piacevole da sfogliare e fruire. Meno “classica” dove prima all’inizio dovevi sforzarti a voler approfondire i suoi contenuti.
Nuovi autori, nuove immagini, nuove aperture visive.
Gli autori contemporanei che per un motivo o per l’altro entrano di diritto nella storia della fotografia on potevano mancare all’interno della guida luminosa in un percorso buoi.

È un progetto ambizioso quello del testo, ma la storia di uno dei più grandi fotografi ancora in vita e di un altrettanto incredibile curatore affermato, prendono la loro cultura e formazione classica miscelandola con l’evoluzione e la voglia di crescita.
Il risultato è una incedibile raccolta di immagini, racconti, storie che messe insieme faranno capire che la massificazione dell’immagine non porta a contenuti che verranno ricordati nel tempo.

Quale dei due acquistare?
Beh la scelta sta solo a voi.
La nuova edizione è sicuramente più completa ed aggiornata.
Se avete la prima edizione (o una delle edizioni successive) significa infondo che alla fotografia di strada tenete molto e quindi fare un upgrade non farà male.
Certo, resta inteso che rimanere solo con la prima edizione nella vostra libreria non farà di voi delle persone che non masticano street photography.

3 pensieri su “BYSTANDER VS BYSTANDER

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