LA PICCOLA DA STRADA


Alla presentazione dei nuovi prodotti di casa Fuji, una delle fotocamere che mi ha acceso un punto interrogativo è stata la X70.
Piccola, con ottica fissa (28mm equivalente). La sorella minore della fotomodella X100.
Ma l’interesse era sicuramente rivolto alla focale. Il 28mm equivalente che storicamente è stata la più utilizzata dai grand fotografi. Non troppo lontani da potersi perdere la scena e non troppo vicini da essere invadenti con i soggetti. La giusta escursione di focale che abbraccia reportage, fotografia documentaria e street photography.
Non so se già fosse nella testa di Fuji farmela testare oppure il mio pensiero forte è arrivato tramite onde celebrali. Fatto sta che mi sono trovato dopo una settimana dalla sua presentazione con la X70 tra le mani.

ERGONOMIA
Mi sono trovato a contatto con la X70 la prima volta in Fuji e quando ho aperto la scatola ho avuto il timore di avere tra le mani una compatta esteticamente accattivante.
Mi stava chiusa in una mano.
La differenza però l’ha fatta la consistenza. Il peso equilibrato, il freddo del metallo del corpo e le ghiere esterne hanno iniziato a darmi una buona vibrazione.
Il menù è standardizzato quindi identico alle altre macchine (occhio che quello della X-Pro2 cambia). Di facile accesso ed intuizione. La possibilità di programmare i tasti funzione (praticamente tutti) poi la rende ancora più fruibile e “personale”.

L’impugnatura è agevolata dal grip antiscivolo che invita le dita all’aggancio sul corpo, e automaticamente porta l’indice sul pulsante di scatto facilmente reperibile sulle distanze.
Il display basculante e touch è molto pratico, veloce e intuitivo. Rende la macchina versatile quasi quanto uno smartphone, anche se molte volte la mancanza del mirino si fa sentire e non rende giustizia al massimo questa piccola macchina professionale.
Problema bypassabile tranquillamente con il mirino ottico esterno che un po’ ci porta alla ricerca di una visione “rettangolare” della scena.
Il mirino sarà disponibile a breve perché introdotto già a listino.

Una pecca che ho trovato è il pulsante di selezione/funzione sinistro che stando troppo a ridosso del display non è facilmente accessibile. Si risolve programmandolo con una funzione non utilizzata di frequente.

UTILIZZO
Mi sono cimentato nell’utilizzo della macchina a Milano in un contesto di manifestazione pubblica dove la gente è abituata a farsi fotografare, l’International Tattoo Convention. Mi ha aiutato a prendere confidenza con la macchina interagendo con soggetti disponibili e che non facessero caso ad una fotocamera.
Tiri su la mano e scatti. Riesci a cambiare le impostazioni istantaneamente e la ghiera dei diaframmi sull’ottica è molto comoda.
Una volta presa confidenza con il corpo che iniziavo a trovare molto maneggevole, sono partito per Praga usando per 3 giorni solo ed esclusivamente la X70 e con la Leica M6.
La psicologia del turista ha aiutato me nelle riprese e i soggetti nell’interazione. Le dimensioni ridotte e l’estetica lineare non si sono fatte notare al punto di creare problemi, anzi, hanno aiutato molto nell’acquisizione delle immagini.

Non bisogna porti il problema dell’attenzione alle attrezzature in quanto sta tranquillamente in una tasca e la si tira fuori all’occorrenze. Il 28mm equivalente è una focale giusta per poter fare tranquillamente paesaggio (abbastanza larga di angolo ma non estrema) per poter fare street photography (la focale ideale in questo genere), reportage (un pelo al limite ma si può avere un risultato “personale” per quanto concerne il linguaggio).

Tornato a casa con 325 file in camera e mezzo rullo ancora vuoto.

IMPESSIONI TECNICHE
Il corpo è piccolo ma solido. Rimante attaccato bene alla mano e i comandi sono accessibili in tutte le situazioni in ci si trovi. Il cambio di impostazioni è rapido e personalizzabile in qualsiasi momento.

L’autofocus è molto veloce, paragonabile a quello della mia Fujifilm X-T1 (non è uguale, sulla X-T1 è molto più reattivo, ma è anche una macchina nata per fare altro) e la possibilità di fare il tracking del volto lo rende molto più preciso se si individua una scena interessante mentre si è in giro. Qualche piccolo limite lo si incontra la sera, in condizioni di scarsa luminosità, dove il concetto di POINT AND SHOOT si va leggermente a perdere. Si ha bisogno di un po’ più di tempo per il fuoco essendo sempre una messa a fuoco a contrasto. Diversamente se non si ha da riprendere soggetti in movimento, il problema non sorge.
L’utilizzo della messa a fuoco manuale quindi diventa fondamentale e con la scala delle distanze non hai nemmeno tanto bisogno di ricercare il fuoco. leggi della scienza ci vengono incontro con l’iperfocale.

La tenuta degli ISO ad alti valori la accosta alle ammiraglie della casa con i suoi 51K ISO, ma ai quali non ci si arriva praticamente mai (nelle condizioni più sfavorevoli sono arrivato a 6400 ISO) con una definizione e dettaglio ancora accettabilissimi.
Le simulazioni di pellicola sono attivabili anche su questa macchina (in modalità jpg) e con l’aggiornamento di Lightroom anche per i RAF è possibile avere le simulazioni pellicola.

Molto pratica la leva di comando di fianco al display per poter gestire i tempi in modalità “T“ che istantaneamente vengono cambiati passando da 1/4000 a 30” rapidamente. Anche in questo caso il pregio della proiezione esposimetrica in tempo reale è un vantaggio da riportare sulla rapidità. Vedere in tempo reale quale sarà il risultato della luce della nostra immagine velocizza molto i tempi di ripresa e diminuisce sensibilmente la possibilità di sbagliare.

Su 3 giorni di viaggio ho caricato la fotocamera la sera tranquillamente e anche smanettando con i menù, cambiando impostazioni, mettendomi in modalità “test” sono riuscito a non rimanere mai senza alimentazione. Totale degli scatti realizzati 325. Mediamente 1 tacca al giorno di rimanente batteria, tranne al sabato che sono arrivato in albergo con l’indicatore batteria sul rosso. Sulle informazioni tecniche danno 300 scatti a carica, secondo me molto sopravvalutato. Certo è che utilizzare il mirino ottico al posto del display aumenterebbe di sicuro il tempo di vita medio della batteria.
Le batterie sono le stesse della X100.

RIFLESSIONI PERSONALI
Il feeling che all’inizio ha dato uno sgranamento degli occhi all’apertura della scatola è stato pressoché istantaneo.
Poter lavorare con uno strumento così ridotto di dimensioni, ma con una ergonomia piacevole e con la qualità di un’ammiraglia me l’hanno fatta piacere subito al tatto, ma amare all’apertura dei file in Lightroom.
Non ho trovato molte differenze tra i file della X70 e delle altre Fujifilm che ho provato in passato, principalmente con la X-T1 che è il mio strumento quotidiano di lavoro e con la quale ho instaurato un rapporto idilliaco.
Sono partito solo con la mia X70, sperando di riuscire a portare a casa qualche immagine, ma la sorpresa è stata proprio quella. Su un totale di 325 scatti realizzati in 3 giorni di viaggio, sono soddisfatto del 70% degli scatti. Se consideriamo che ci sto facendo amicizia, credo che il risultato sia più che ottimo.

3 pensieri su “LA PICCOLA DA STRADA

  1. E cosa ne pensi confrontandola con la Ricoh GR, macchina che è la più diretta concorrente sul mercato, da anni celebrata per l’ergonomia, la velocità di risposta e soprattutto la qualità (dove, test alla mano per esempio su DPReview, vince nettamente su Fuji)? Grazie!, Luca

    1. Luca, anch’io ho avuto questa sensazione. Mi ha dato di sicuro più verve della GR.
      Attualmente devo dire che la GR mi affascina solo per il contesto analogico. La mia GR1v è ancora oggi sulla cresta dell’onda, ma non ho mai apprezzato fantasticamente (come molti) la figlia digitale.
      Fatto sta che la risposta dell’autofocus è nettamente superiore. Il touch screen poi aiuta tanto nella gestione della velocità.
      Tra l’altro la X70 è molto più solida e corposa della GR, che molte volete mi ha dato l’idea di un giocattolo.

  2. Ciao Angelo, posseggo una X100, la prima serie e mi trovo benissimo tranne in situazioni di luce scarsa per la velocità AF. Mi affascina tantissimo il 28mm focale che uso praticamente come standard sia nella street. il 35mm eq della X100 mi è un po’ stretto. Non vedo l’ora di provarla! Mi Sto arrivando! che fa proprio al caso mio…. 😉

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