Certo si sa, avere un buon docente a scuola è sempre servito per imparare non solo i contenuti, ma anche il metodo. Ogni Professore sceglieva i propri libri di testo, quelli che riteneva necessari ma soprattutto validi all’insegnamento e che contenessero quelle informazioni valide da conservare anche nel tempo.
La fotografia è sempre stata un po’ diversa sotto questo punto di vista. Le scuole di fotografia (tranne rarissimi casi storici) sono nate da poco e tutto il fermento dell’insegnamento della materia probabilmente è scaturito anche dal nascere di molti più estimatori della materia. Ma non è delle scuole che voglio parlare, anche perché ne ho già parlato QUI.
Anche la vita formativa di un fotografo autodidatta ha comunque bisogno di indicazioni e di testi che lo accompagnino nella sua formazione.
Sicuramente per la formazione tecnica i testi per eccellenza rimangono la Trilogia di Ansel Adams (La Fotocamera, Il Negativo, La stampa). Anche se apparentemente superati, in quanto trattano solo elementi analogici, come dico più volte ai miei allievi “Non esiste una differenza tra fotografia analogica e fotografia digitale. Esiste solo la Fotografia. Quello che le differenzia è il supporto su cui si va ad immagazzinare l’immagine”. Si può poi approfondire per semplicità di lettura con un corso di tecnica base oppure seguendo un fotografo nel suo lavoro come assistente (soluzione sicuramente più valida della prima).
Eventualmente si può ripiegare (se vogliamo definirlo un ripiego) sul testo, sempre tradotto da Zanichelli “Fotografia. Un corso di base secondo gli insegnamenti di Ansel Adams” di John P. Schaefer.
Ma la fotografia non è solo tecnica, anzi, la tecnica ricopre solo una piccolissima percentuale del tutto. Opportuno sicuramente è avere una conoscenza della storia. Anche sotto forma di infarinatura, non serve una enciclopedia.
Il testo più attendibile ed affidabile tra la enorme quantità di libri sulla storia della fotografia è sicuramente Una storia della fotografia del XX e del XXI secolo di Walter Guadagnini.
Stephen Shore (fotografo e docente di fotografia) ci ha poi regalato un testo con poche parole e tante immagini (oltre a tantissimi concetti) che ha realizzato per i suoi studenti del Bard College di Annandale-on-Hudson nello stato di New York, sto parlando di Lezione di Fotografia.
“Lo scopo di questo libro quindi non è di esplorare il contenuto fotografico di una stampa, bensì di descriverne gli attributi fisici e formali che costituiscono gli strumenti utilizzati dal fotografo per definire e interpretare quel momento” [N.d.R.]
Bisogna quindi confrontarsi con la propria percezione visiva (e di conseguenza con la Psicologia della Gestalt) che aiuta principalmente nella composizione, prima che nella lettura. Ma per questo non c’è un solo testo. Se ne trovano una infinità. Essendo trattati scientifici, a questo punto si può anche scaricare dei testi da internet e così evitare di spendere soldi.
Una ottima introduzione all’argomento potete leggerla in questo PDF.
Le Verifiche di Ugo Mulas (introvabile e nel caso in cui lo si trovasse sarebbe a prezzi inavvicinabili) chiudono di sicuro un percorso formativo indispensabile che rende autonomi nella possibilità di realizzare immagini.
Si tratta di 14 operazioni fotografiche selezionate e realizzate da Mulas tra il 1970 ed il 1972. Per avere maggiori dettagli, vi consiglio la lettura di questo articolo scritto da Carmelo Amore.
Immancabile deve essere la lettura de La Camera Chiara di Roland Barthes. Si tratta di riflessioni e digressioni sulla fotografia. Siamo all’interno della saggistica. Un libricino che può essere letto in pochissimo tempo ma che leggerete e rileggerete infinite volte e che vi troverete a menzionare ogni volta che con gli amici parlerete di fotografia bevendo una birra, ma sicuramente ne parlerete con voi stessi ogni volta che poggerete il vostro occhio sull’oculare della vostra fotocamera.
Così come immancabile deve essere Sulla fotografia. Realtà e immagine della nostra società di Susan Sontag.
Scritto nel 1978, già tratta quello che è il proliferarsi e lo straripare della fotografia. Tratta le suggestioni, i problemi e le relazioni legate alla fotografia.
“La fotografia è diventata uno dei principali meccanismi per provare qualcosa, per dare una sembianza di partecipazione”. [N.d.R.]
E per chiudere il percorso non può di certo mancare Per una filosofia della fotografia di Vilém Flusser. Indispensabile per allontanarsi il più possibile dall’idea che il mezzo sia importante per la realizzazione delle immagini. Non si tratta di un saggio filosofico, come si può pensare (e come invece possono esserlo i libri di Barthes e Sontag) ma un’ipotesi di lavoro nella ricerca della libertà.
Ecco, questi i libri minimi, indispensabili che possono sicuramente contribuire alla cultura di un fotografo e che in una libreria non possono mancare. A volte anche da rileggere, sfogliare e consultare.
Integrare con monografie è una cosa giustissima (come anche andare a vedere le mostre dei fotografi a cui vi spirate, seguire festival, eventi, incontri etc etc) ed è anche allo stesso tempo piacevole perché vediamo la composizione dei nostri autori.
Vedere anche progetti conclusi, pubblicazioni, portfolio ed altro è molto interessante. Per seguire questo filone molto spinoso però mi sento di consigliare un’opera eccezionale realizzata da uno dei più grandi collezionisti di libri fotografici al mondo (oltre ad essere uno dei migliori fotografi al mondo) ed un altrettanto bravissimo fotografo e collezionista: Photobook: A History di Martin Parr e Gerry Badger.
Una vera e propria enciclopedia del libro fotografico in 3 volumi dove sono stati recensiti, fotografati, con breve nota biografica dell’autore ed altre informazioni fondamentali, di tutti i libri fotografici degni di nota.
Credo che questa opera possa servire anche come indice per la valutazione prima di affrontare delle spese (visto che i libri fotografici notoriamente non sono affatto economici).
Certo ci sono altre miriadi di testi che potrebbero essere integrati a questa brevissima (ma completa) lista di libri. Ognuno può sbizzarrirsi ad integrarla con quello che già ha letto, con i testi che gli sono stati consigliati o solamente per una sensazione a pelle. Quello che mi sento di dire con certezza però è che nessun libro di tecnica fotografica sarà mai un buon acquisto, se non solamente quelli citati in questa lista.
ciao io per iniziare un percorso ho comprato photography di Tom Ang. Lo consigli ? ciao e grazie per gli spunti che seguirò certamente.
Ciao Stefano. È un ottimissimo libro di storia quello di Tom Ang. Hai fatto benissimo. L’ho finito in meno di un mese!!!
Buona lettura 😉