IL SITO INTERNET DEL FOTOGRAFO COME DEVE ESSERE?


Siamo figli delle gallery accumulative e degli stock photo e questo è un dato di fatto.
La possibilità di far fruire dei propri contenuti in modo bulimico non è nulla di più che il risultato di abitudini visive. Flickr, 500px, per fare solo dei nomi ma anche istock photo, Getty images, per andare più nel campo lavorativo.

Facebook? Instagram? Gli ultimi risultati. Dove sempre più fotografi o realizzatori di immagini riversano le proprie visioni, senza avere sempre una visione d’insieme del risultato da ottenere ma soprattutto ottenuto.

Il sito internet (portfolio online) è sempre più statico rispetto all’interazione che c’era alla sua nascita il che lo rende il più delle volte anche non necessario, se si hanno frontiere alternative che funzionano.
Ma nel caso in cui si decidesse di avere un sito internet, che si tratti di un professionista, di un artista, di un amatore, di un semplice “click starter”, sarebbe opportuno che il sito internet venisse realizzato nel miglior modo possibile. Ci sono delle “regole non scritte” che, oggi più che mai, servono a rendere fruibili i contenuti del proprio sito nel modo più veloce e diretto possibile.

Ricordatevi che, oggi, la veicolazione e la fruizione di internet è velocissima.
Per i professionisti riuscire a far rimanere un Photoeditor sul proprio sito più di 5 minuti è un lusso. I clienti non rimangono più di 10 minuti se tutto è navigabile e non si soffermano oltre la quarta pagina.
Per gli altri, un po’ la situazione è analoga. Noni naviga più su siti statici per oltre 10 minuti, nel caso in cui il sito fosse il più interessante possibile.

Vediamo per punti cosa fare per rendere il proprio sito comunicativo.

STRUTTURA
Semplicemente basta seguire le piattaforme più utilizzate oggi per la realizzazione di un sito internet.
Non solamente per essere agevolati nella eventuale risoluzione di problemi, ma anche perché gli algoritmi sono sempre aggiornati con riferimento immediato ai motori di ricerca (quindi molto più validi ed immediati per essere rintracciati nel web).

Le piattaforme più utilizzate (o chiamate anche CMS) oggi sono sicuramente WordPress e Joomia.
Tra i programmatori, come in ogni settore c’è sempre la disputa del WordPress Vs Joomia. Per noi semplici masticatori di linguaggio terra terra, si riduce ad una questione epidermica.
Personalmente trovo più snello e pratico WordPress, forse anche perché prima di realizzare i miei siti internet ho configurato anni fa il mio primo blog proprio con piattaforma WordPress.

Mai realizzare siti internet in FLASH. Obsoleti (fortunatamente oggi) e comunque limitanti per l’indicizzazione sui motori di ricerca (la loro struttura chiusa non permette agli algoritmi dei motori di ricerca di poter riconoscere i testi come tag ma si limitano solo a recepire i tag da voi utilizzati), oltre ad essere pesantissimi e non fruibili su piattaforme smartphone. Al giorno d’oggi fondamentale più di ogni altra cosa!

THEME (O TEMPLATE)
Molto facilmente si può cadere nel tranello estetico del sito internet. Molto più facilmente di quanto si pensi.
Non si tratta solo di buon gusto (il quale sempre molto più spesso è lasciato a casa nel cassetto bene impacchettato) ma anche di mancanza di indirizzi validi per cercare di fare le cose in un certo modo.
La cosa da tenere sempre a mente è: più la visualizzazione è snella e veloce, più il sito è navigabile. Più il sito è navigabile e più avrete tempi di navigazione del vostro pubblico prolungati.
Evitare il più possibile gallery complesse, strutture di menù ad albero con menù, sotto menù e sotto sotto sotto menù.

Le piattaforme sopra indicate permettono di autoprogrammarsi tutto, ma è possibile trovare nel web anche dei temi (template) già pronti da poter caricare sulla piattaforma, modificare per testi e contenuti ed il gioco è fatto.
Alcuni temi sono a pagamento, mentre altri sono messi a disposizione gratuitamente. Ovviamente quelli gratuiti hanno una serie di limiti (a volte trascurabili) mentre i temi a pagamento sono di sicuro molto più completi e permettono molte più personalizzazioni.
Il loro costo comunque non è mai eccessivo (visto lo scopo che raggiungono) e non superano mai (o quasi mai) i 100$ (90 euro circa).

Potete trovare dei template gratuiti molto validi QUI (per quanto riguarda wordress) mentre invece se volete qualcosa in più, più scelta e anche un’estetica più accattivante, temi a pagamento validi li trovate QUI (sempre per wordpress).
Per Joomia i template gratuiti sono QUI mentre quelli a pagamento, validi, sono QUI.

Basta avere solo ed esclusivamente il minimo indispensabile per essere presenti ed indicizzati:

HOME: Tasto utile nella navigazione snella. In qualsiasi punto della struttura deve rendere facile il ritorno al punto di partenza.

ABOUTE ME: Semplicemente BIOGRAPHY o come volete. Basta leggere chi siete e non importa se siete professionisti o avete solo a che fare con la fotografia per passione. Chi guarda le vostre immagini deve sapere anche qualcosa in più di voi e poterlo “leggere” nelle vostre immagini.

PORTFOLIO: Oppure GALLERY se volete. Il luogo dove è possibile vedere le vostre immagini. Su questo c’è un po’ di cose da dire quindi dopo troverete una sezione ad hoc

NEWS: Non indispensabile, ma se avete delle attività legate al vostro sito meglio farle fruttare e renderle disponibili al vostro pubblico

BLOG: Spesso scambiata per news, ma non lo è. Il blog è un luogo dove si sviluppano pensieri, progetti, idee, punti di vista. Dove ognuno scrive ciò che sente. Non necessariamente sempre del tutto legato alla tematica del sito.

CONTACT: Abbastanza intuibile cosa ci potete mettere qui dentro. Ovviamente più precisi siete (se siete professionisti anche con le indicazioni fiscali) e più darete un’idea di serietà al vostro pubblico.

PORTFOLIO
L’errore che si fa spesso in questa sezione è quella di inserire quanta più roba è possibile, con delle categorizzazioni senza senso e che non trovano una definizione stilistica.
Questa sezione è quella assolutamente più importante del vostro sito e se avete in testa di farla diventare il THE BEST OF, potete tranquillamente evitare di farvi un sito e bazzicare su canali fotografici che vi permettono di fare questo: Flickr, 500px e chi più ne ha più ne metta.

Se siete professionisti fate bene attenzione a dividere nettamente quello che è il vostro lavoro con il vostro piacere.
Personalmente ho preferito addirittura dividere le cose in due siti internet ben distinti, in modo da selezionare anche il pubblico a seconda delle necessità (e presento il sito che ritengo opportuno a seconda di chi mi chiede i contatti).

Nel caso in cui non siate professionisti, fate comunque sempre in modo di selezionare il vostro materiale e renderlo disponibile in modo da farvi collocare in un segmento. A meno che non siate Joel Meyerowitz, fare tante cose senza essere specializzati in un segmento, fa di voi delle persone senza linguaggio.

Tutto quello che è ludico, piacere, non connotabile, da inserire in una apposita sezione contenitore, il più possibile lontana dai contenuti primari e fondamentali.

Siate meticolosi nel determinare eventuali sottomenù da dividere in generi o in portfolios ben individuabili.

Non è necessario caricare tanta roba, soprattutto se non si tratta di un lavoro completo (un reportage ad esempio). Dovete solo fare in modo che si percepisca il vostro stile, la vostra conoscenza e che siate disponibili a poter replicare quelle cose nel caso in cui qualcuno dovesse alzare il telefono per chiamarvi.

Il formato delle immagini. Nota dolente sempre. La tensione e la paura di essere sottratti del proprio lavoro è così alta che si rischia di inserire “francobolli” di qualità infima oppure immagini sature di watermark che non ne fanno apprezzare il contenuto.

Per quanto riguarda la riduzione dei vostri timori, ne ho parlato ampiamente in questo articolo, mentre, se la vostra paura è nei limiti di soglia, vi consiglio di inserire le immagini sempre delle dimensioni ideali per i vostri fruitori.

Considerate che la stragrande maggioranza dei monitor attualmente prodotti hanno una risoluzione di 1200 pixel sul lato lungo, quindi andare oltre è inutile, rimanere appena sotto non complica le cose, farle troppo piccole potrebbe penalizzarvi. Ovviamente rimanendo sempre nell’area dei 72DPI.

URL
Apparentemente una parte da trascurare, ma non è così. Bisogna essere in grado di garantire un URL facile da ricordare (non necessariamente nome+cognome.qualcosa) e non troppo complesso, addirittura da diventare ridicolo (www.ilmagodellobiettivomobile.com)

Fate una ricerca prima di crearne uno, partendo tranquillamente dal vostro nome e cognome. Potrebbe anche succedere che qualcuno abbia già usato quell’url e cambiare solo l’estensione potrebbe non bastare (specialmente se i contenuti del vostro omonimo sono forti e l’indicizzazione è altissima).
Assicuratevi di avere un URL unico nel suo genere, facilmente recuperabile, da poter semplicemente comunicare anche a chi non ha la penna con se.

L’estensione dell’URL anche va ponderata bene. Non vi fate prendere la mano da manie di protagonismo con estensioni non appropriate, soprattutto ora che ne sono venute fuori altre 1000. Ogni estensione ha la sua funzione e di conseguenza un posizionamento all’interno dei motori di ricerca.
Se non sapete bene di cosa avete bisogno, date un occhio a QUESTA lista in modo da chiarivi le idee e scegliere quella più adatta a voi.

Molto si affidano a piattaforme tematiche già preconfezionate per avere il proprio sito. Personalmente NON VE LO CONSIGLIO.
Acqusitare un dominio ed uno spazio server oggi ha un costo veramente irrisorio (siano sui 15/20 euro all’anno) e così siete sicuri di utilizzare un server a voi dedicato bypassando server di server di server di server.

SEO
Tutti ne parlano, tutti ne hanno il timore, tutti non hanno capito cosa sia.
Si tratta semplicemente di una figura professionale (il SEO) che acronicamente significa Search Engine Optimization.

Questa figura professionale valuta i contenuti, la struttura, le necessità del vostro sito internet e fa in modo che sia visibile dall’algoritmo dei motori di ricerca per indicizzarlo (cioè fare in modo che sia almeno nelle prime 10 righe dei motori di ricerca).

Ovviamente se ci troviamo di fronte a degli appassionati di fotografia, il costo del SEO non sarebbe sostenibile. Ma anche un semplice fotografo professionista non potrebbe permettersi la parcella di un SEO per fare in modo che il proprio sito sia visibile nei primi 10 risultati dei motori di ricerca.

E allora come fare? Semplice: le piattaforme che vi ho indicato all’inizio sono predisposte per aiutarvi in questo senso. Hanno dei plug in da caricare che permettono di valutare di volta in volta i vostri singoli contenuti dandovi indicazioni su cosa cambiare, dove intervenire, per rendere il sito, il contenuto o semplicemente l’immagine, rintracciabile sul web.
Ovviamente il plug-in non sarà mai efficiente come una figura professionale che studierebbe tutte le variabili secondo le vostre esigenze.

N.B. Non dimenticate mai di compilare gli infofile delle vostre immagini. Questo potrebbe penalizzarvi a prescindere e potrebbe farvi incorrere in mancanze di indicizzazione.
Infofile e quant’altro ne ho trattato in questo articolo.

Concludendo, se volete farvi un sito, affidatevi ad un professionista per il miglio risultato possibile. Ma nel caso in cui faceste da soli e avete dubbi su cosa fare o come muovervi fatemi sapere. Sarò ben lieto di aiutarvi e se avete già realizzato il vostro sito e vi serve un consiglio su cosa eventualmente cambiare, nell’area CONTACT avete tutti i riferimenti su come trovarmi.

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