Nel recente passato e nel presente, capitava e capita spesso di leggere frasi che affermano un qualcosa, ma che poi alla fine non se ne conosce il significato, oppure la si utilizza nel modo meno consono. Ovviamente sempre riferito alla fotografia.
Una su tutte, che caratterizza anche il fattore etimologico della parole è “Fotografia è scrivere con la luce”. Vere. In parte. La fotografia, sappiamo che è tutto, ma il contrario di tutto. Le regole ci sono, ma le regole non esistono.
Ma nel mondo della fotografia, queste cose non si dovrebbero sentire. La fotografia è molto più semplice di quello che credete, ma bisogna avere qualcosa da dire per farla (parafrasando uno degli aforismi di Mario Giacomelli). E che quel qualcosa da dire sia almeno veritiero e coerente.
Prendo spunto da quest’affermazione per chiarire qualcosa che sfugge spesso proprio a chi utilizza questa affermazione (a volte anche in contesti poco opportuni), perché non si tratta di “scrittura con la luce” quando si fa click, come si intende comunemente, ma lo si fa in un processo successivo.
Foto (dal greco φῶς, -φωτός, luce) – grafia (dal greco γραϕία, disegno)
Da questo si evince che già c’è un errore di base in quanto non è “scrivere” ma “disegnare”. Ma tralasciando questo concetto se pur importante, arrivando al vero senso della parola, mi preme puntualizzare che per “disegnare con la luce” si riferisce all’immagine latente e non all’atto dell’immagazzinare un’immagine con la macchina fotografica, contrariamente a come si intende.
Per rimanere nelle definizioni:
Latente: immagine l., immagine del soggetto che si forma in seno all’emulsione sensibile di una pellicola, lastra o carta fotografica, per azione della luce, e che si rende manifesta, cioè visibile, soltanto dopo il trattamento di sviluppo.
L’immagine latente passa di stato diventando immagine impressa solo dopo lo sviluppo quindi e quella frazione di tempo è quella che definisce la “scrittura” o il “disegnare”.
È la parte più romantica della Camera Oscura che in tanti decantano, anche perché tutto il resto delle attività di camera oscura tutto hanno, tranne romanticismo. In special modo se ci avete passato ore ed ore ed ore.
Cogliendo l’occasione, sarebbe anche opportuno parlare di immagini e non di fotografie, almeno fino a che non le si stampano. Fino ad allora non lo sono.