Maria Mulas – Memories – dal 19 maggio al 6 giugno 2009.
Quello che sono i ritratti della Mulas siano posati, siano contestualizzati, lo sappiamo tutti. Da Warhol a Colombo, dalla Picasso ad Alberoni, passando per Moravia. Una serie di ritratti storici senza prezzo (e non intendo soldi). Ma vedere le foto esposte nello Spazio dell’Associazione Culturale Renzo Cortina (suo grande amico tra l’altro) è stato come assaporare per la prima volta una primizia che hai visto solo nei cartelloni pubblicitari.
Molti ritratti famosi sono lì esposti perchè l’occhio avido degli estimatori possa farne banchetto, ma ci si sofferma soprattutto a guardare due pannelli, saturi di immagini, quasi a snobbare gli altri lavori ben conosciuti nel mondo della fotografia.
Scatti di celebrità che hanno fatto parte degli eventi promossi dalla Galleria Cortina negli anni ’70.
Ritratti posati tra le opere, istantanee rubate tra la folla, piccoli attimi che catturano l’attenzione di chi si sofferma a guardare quella grana che aggiunge un sapore superiore ad ogni scatto.
Il primo pannello racchiude tutte le foto di proprietà della collezione della Galleria Cortina, mentre il secondo è pieno di foto scelte da Susanne Capolongo (curatrice della mostra) e la stessa Maria Mulas, ripescando dal suo “precisissimo” archivio personale.
Mi raccontava Susanne, guardando le foto, che la meticolosità e la cura con cui Maria conserva ed archivia tutti i suoi scatti è un qualcosa di spettacolare e tirare fuori una rosa di foto da quell’archivio è stata una impresa ardua e anche sacrificata. Dover lasciare in archivio molti altri scatti è stato un vero peccato.
Mi è rimasta impressa una foto, un ritratto in galleria in cui sono stati “immortalati” Mike Buongiorno, Giò Pomodoro e Renzo Cortina. Forse perché Mike Buongiorno a vederlo mi ricorda sempre i miei periodi di influenza adolescenziale, quando ero costretto a restare a letto con la febbre e arrivando ad ora di pranzo mi piaceva guardare i suoi giochi televisivi per casalinghe. Ma anche lo stesso ritratto di Renzo Cortina che parla, gesticolando, ad un Giò Pomodoro molto più interessato all’opera d’arte che ad altro.
Devo ringraziare Susanne per aver organizzato questa mostra che mi ha lasciato una sensazione di piacere addosso come quando ripensando ad un bel momento ti rendi conto di avere un sorriso spontaneo in volto, per avermi invitato al vernissage e per avermi dato l’onore di conoscere una grande fotografa. Così come devo ringraziare Maria Mulas per la dedica lasciata sulla mia copia del catalogo della mostra, con la speranza che si avveri al più presto.
“Per Angelo Ferrillo che conoscerò più avanti. Con simpatia Maria Mulas“
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