Theo Frey (Hochdorf, Lucerna, 1908 – Weiningen 1997) può ormai essere considerato come una delle più grandi figure della fotografia di reportage svizzera. La sua opera, rimasta a lungo confidenziale, è stata riproposta all’attenzione del pubblico dalla Fotostiftung Schweiz (Fondazione Svizzera per la Fotografia) di Winterthur in un’esposizione antologica organizzata in occasione del centenario della nascita. La mostra, inaugurata la scorsa primavera, e il catalogo che l’accompagna, sono il risultato tangibile del paziente lavoro di catalogazione e di studio dell’archivio del fotografo, acquistato nel 1989 dall’Ufficio federale della cultura e dal 2006 conservato nella sede della fondazione come prestito permanente assieme ad altri materiali importanti donati dagli eredi. Lo stile di Frey è semplice e diretto. I suoi reportage sono accuratamente costruiti e privilegiano l’oggettività a scapito della drammaticità evanescente tipica dell’istantanea giornalistica. Il suo lavoro nell’insieme è caratterizzato da un profondo interesse per le cose modeste e quotidiane che condizionano l’esistenza umana. Nella fotografia di Theo Frey trovano espressione l’impegno sociale e una profonda simpatia per la gente comune e il suo universo. Gran parte della sua opera ritrae il mondo rurale svizzero durante l’ultimo scorcio degli anni Trenta e negli anni Quaranta del Novecento. A partire dagli anni Cinquanta Frey mise la sua arte al servizio di organizzazioni umanitarie e l’attività di reporter passò in secondo piano. Come già a Winterthur, la mostra di Villa dei Cedri presenta, accanto ai più noti ritratti di famiglie di contadini di montagna o alla foto del leggendario Rapporto del Grütli del 25 luglio 1940, numerose fotografie finora inedite. Sono immagini della quotidianità urbana svizzera, accanto alle quali il pubblico potrà scoprire le fotografie scattate tra il 1940 e il 1945 su incarico dell’esercito, oggi conservate presso l’Archivio federale svizzero a Berna. I fogli di cartoncino sui quali Frey incollava le copie a contatto presenti in mostra permettono di ricostruire il modo di lavorare del fotografo. Letti nella loro sequenza, questi documenti rivelano in modo profondo e autentico la sua visone del mondo, la sua grande capacità compositiva e il sentimento di empatia nei confronti dei soggetti fotografati.
Progetto e produzione della mostra
Fotostiftung Schweiz, Winterthur
A cura di Peter Pfrunder,
con la collaborazione di Sabine Münzenmaier.
Catalogo
Theo Frey, Fotografien
A cura di Peter Pfrunder
Testi di Theo Frey, Martin Gasser,
Klaus Merz, Sabine Münzenmaier
e Peter Pfrunder
Limmat Verlag, Zurigo 2008
240 pagine, ca. 200 illustrazioni
CHF 68.- / Euro 45.00
Museo Villa dei Cedri
Piazza San Biagio 9
CH – 6500 Bellinzona
Switzerland
lunedì chiuso
martedì – venerdi
14.00 -18.00
sabato, domenica e festivi
11.00 – 18.00
aperture serali
fino alle ore 20.00
il primo giovedì del mese
animazioni e visite guidate su richiesta
Ufficio ++ 41 91 8218518
Biblioteca ++ 41 91 8218517
Museo ++ 41 91 8218520
Fax ++ 41 91 8218546
Mail: museo@villacedri.ch