Nella fotografia, l’etica e la legalità camminano fianco a fianco. Pubblicare immagini che includono persone riconoscibili richiede attenzione: non è solo una questione di buone maniere, ma un vero obbligo legale. La liberatoria è il documento che protegge i diritti di chi viene ritratto e tutela il fotografo o chi usa le immagini.
Cosa Dice la Legge?
Secondo le normative italiane e internazionali, ogni persona ha diritto al controllo della propria immagine. Pubblicare una foto senza consenso può violare la privacy e il diritto all’immagine, esponendo il fotografo a conseguenze legali. Questo vale soprattutto quando le immagini sono usate per scopi commerciali, pubblicitari o editoriali.
Esistono eccezioni? Certo. Le immagini scattate in luoghi pubblici non richiedono una liberatoria, a meno che il soggetto sia il focus della scena e non si tratti di un evento pubblico o di rilevanza sociale. Tuttavia, il confine è sottile: meglio essere prudenti.
Ne ho parlato in QUESTO articolo, in QUESTO e in QUESTO. Ho anche dato un elenco di libri consigliati per approfondire l’argomento legge in QUESTO articolo.
Ma quali sono gli elementi essenziali di una Liberatoria per far sì che sia valida a tutti gli effetti da un punto di vista legale? Una liberatoria ai sensi dell’art. 10 (tutela dell’immagine), degli artt. 96 e 97 (Legge n. 633/1941 sul diritto d’autore) del Cod. Civile e dalla Legge 163/2017 (GDPR, protezione dei dati personali, regolamento UE 679/2016) deve contenere SEMPRE:
- Dati personali: nome, cognome e dettagli di chi firma (sia fotografo che soggetto).
- Descrizione dello scopo: specificare come e dove sarà utilizzata l’immagine.
- Durata e limiti: indicare il periodo di validità e i contesti consentiti.
- Consenso esplicito: una dichiarazione chiara da parte del soggetto fotografato.
- Firma: autentica e datata, preferibilmente accompagnata da un documento d’identità.
Perché è Importante per i Fotografi e Videomaker?
La liberatoria non è solo un atto burocratico obbligatorio. È uno strumento che protegge entrambe le parti. Per il fotografo/videomaker, garantisce la libertà di espressione e riduce i rischi legali. Per il soggetto, assicura trasparenza e rispetto, oltre che tutelare la sua privacy.
Nel contesto della street photography o della documentazione di eventi, ma anche di progetti personali e autoriali, queste dinamiche possono sembrare meno immediate, ma un dialogo aperto con i soggetti resta una buona pratica. Ricordiamoci che la fotografia è anche un mezzo per creare connessioni, e la fiducia reciproca è fondamentale.
Qui trovate il template della liberatoria che utilizzo io. Prendetela, ad esempio, e createne una volta.
La liberatoria fotografica è una realtà con cui ogni fotografo dovrebbe familiarizzare. Non è solo un pezzo di carta, ma una manifestazione del rispetto verso chi affidiamo alla nostra lente. È un segno di professionalità che non toglie nulla alla creatività, ma la supporta.
Spesso mi viene chiesto “e la liberatoria per i minori?”
Quando si fotografano o riprendono minori, le regole sono le stesse. La loro immagine è protetta dalle normative di riferimento e il consenso alla pubblicazione deve essere dato dai genitori o dai tutori legali. ENTRAMBI I GENITORI devono firmare la liberatoria per garantire che l’autorizzazione sia valida.
Inoltre, la liberatoria deve essere chiara sull’uso delle immagini, specificando contesti e finalità. È sempre consigliabile mantenere un dialogo aperto con le famiglie per evitare incomprensioni e rispettare il diritto alla privacy dei più piccoli.
Più siete precisi e più i genitori sono sicuri della tutela del loro minore.
IMPORTANTE
Ricordatevi che la liberatoria è SEMPRE in qualsiasi momento REVOCABILE.
Ciò significa che dal momento in cui viene concessa potete utilizzare le immagini per gli scompi consentiti dalla stessa, mentre in caso di revoca da parte del soggetto, l’immagine non potrà essere più utilizzata.
Non ha effetto retroattivo, cioè l’utilizzo dell’immagine fatta fino a quel momento rimane. Ovviamente nel caso in cui non ci sia stata lesione dell’integrità morale del soggetto. In quel caso specifico si rimanda all’Art. 10 del Codice Civile.




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