
Non importa il genere che tu faccia, la tipologia di approccio che tu utilizzi e tutto quello che ne consegue. Che tu sia un fotografo commerciale o un fotografo autoriale, la domanda ricorrente che poi ha generato questo articolo, spesso sottovalutata e banalizzata, trova una risposta complessa e stratificata. Molti pensano che il costo di un fotografo si riduca al tempo dello scatto e alla consegna delle immagini, ma la realtà è ben diversa.
Dietro ogni preventivo c’è un calcolo accurato che tiene conto di molteplici fattori, tra cui le spese fisse, il tempo dedicato, l’ammortamento dell’attrezzatura e la professionalità acquisita nel tempo.
C’è sempre da tenere in considerazione che, una volta calcolato il costo e l’eventuale margine, quindi il prezzo da esporre per il cliente, vanno fatte delle valutazioni, soggettive che ne potrebbero modificare il valore economico:
- Quanto mi interessa lavorare con quel cliente e quindi quanto modificare un calcolo analitico?
- Quanto posso considerare “modificabile” questo calcolo?
- In che misura posso decidere di aumentare o diminuire quanto calcolato in base a come si muove il mercato?
- Che posizionamento mi sono prefissato?
- Qual è il mio target di riferimento per tenere validi i calcoli analitici?
Di volta in volta la valutazione potrebbe subire delle oscillazioni generate da queste variabili. Il che significa semplicemente che se il calcolo ottenuto è 1, potrei per quella volta decidere di farlo diventare 1,2 o addirittura 0,8.
Per formulare il proprio costo, ogni fotografo deve considerare le seguenti voci:
- Attrezzatura: fotocamere, obiettivi, computer, software di editing, hard disk di archiviazione. Questi strumenti hanno una vita utile e devono essere ammortizzati.
- Spese fisse: affitto di uno studio (se presente), energia elettrica, assicurazione, abbonamenti a software di editing e gestione del lavoro.
- Tempo lavorativo: lo scatto è solo una parte del lavoro. Editing, selezione, consegna, comunicazione con il cliente e gestione amministrativa sono tutti aspetti da considerare.
- Formazione e aggiornamento: un fotografo professionista investe continuamente in corsi, workshop e materiali didattici per restare aggiornato.
- Tasse e contributi: una parte rilevante del guadagno è destinata a imposte e previdenza, elementi fondamentali per una sostenibilità a lungo termine.
- Margine di guadagno: il lavoro del fotografo non è solo un servizio, ma una professione che deve essere economicamente sostenibile.
Per facilitare questo calcolo, metto a disposizione un file di foglio di calcolo che consente di determinare il proprio costo personalizzato. Basta inserire le proprie spese e il sistema calcolerà automaticamente il prezzo da applicare per ogni lavoro.
Scaricare e utilizzare questa tabella permette di comprendere meglio il valore del proprio tempo e della propria professionalità, evitando il rischio di sottovalutarsi e lavorare in perdita.
Chiunque voglia accedere al file può farlo gratuitamente, scaricandolo al link indicato. Per qualsiasi dubbio o domanda, lascia un commento o contattami direttamente!
Capire quanto costa un fotografo è essenziale per valorizzare il proprio lavoro e far comprendere ai clienti che dietro un preventivo c’è un’analisi dettagliata. Non si tratta solo di premere un pulsante, ma di un processo complesso che merita rispetto e giusta retribuzione.
Spero di avervi dato una mano a comprendere di più quello che serve per fare una valutazione accurata e precisa.



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