Credo che riuscire ad individuare una corrente, un andamento, sia una buona base di partenza per potersi innestare nel movimento, in quello che può essere lo stato delle cose, in modo da poter essere parte di qualcosa. 

Ed è per questo che, dal mio punto di vista, sapere cosa si intende per fotografia contemporanea e capire il suo andamento e sviluppo, può far solo bene al proprio linguaggio e alla crescita in quanto singole, ma soprattutto in quanto parte di qualcosa. 

L’individualismo non ha mai portato a nulla di costruttivo e lo stiamo vivendo in prima persona in questo periodo storico dove ognuno crede di poter fare la differenza da solo, ma soprattutto crede di avere tra le mani la verità. 

Ritengo sia doveroso consigliare questi due testi che, a mio avviso, aprono la mente a scenari sicuramente utili al proprio linguaggio, ma soprattutto a dare una destinazione al proprio operato. Una finestra sulla fotografia contemporanea, sul cos’è, da dove proviene, ma soprattutto dove sta andando. 

Il primo è di Charlotte Cotton (curatrice) dal titolo LA FOTOGRAFIA COME ARTE CONTEMPORANEA.

Pubblicato per la prima volta nel 2004, subisce delle modifiche nel tempo, fino ad arrivare all’ultima edizione del 2021. 

Quello che fa questo testo è di interrogarsi (e farci interrogare) sull’andamento della fotografia all’interno del mondo dell’arte contemporanea e cerca di dare un significato alla sua valenza in quanto tale. Questa risposta viene cercata nell’analisi di 273 opere. 

Potete trovare un ottimo articolo che ve ne parla in modo approfondito su DoppioZero. Scritto da Luigi Bonfante, viene toccato in maniera scrupolosa l’indice del testo, con la disamina dei contenuti trattati. 

Il secondo è di Michel Poivert (storico della fotografia e fotografo) dal titolo LA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA.

Anche questo, pubblicato per la prima volta nel 2002, subisce nel tempo delle modifiche e degli ampliamenti, fisiologici oserei dire.
Da quando la fotografia esiste, o quanto meno da quando autori come Paul Strand hanno cercato di darle una “dignità artistica”, non abbiamo mai smesso di interrogarci sul rapporto tra fotografia e arte.

Navigando tra i capitoli della ultima edizione (ampliata con il capitolo in cui l’autore riflette sulle ultime tendenze della fotografia contemporanea) possiamo trovare una serie di risposte a domande che probabilmente non ci siamo ancora posti, ma che sarebbe opportuno porsi.

Anche in questo caso un ottimo approfondimento lo si trova su DoppioZero, scritto da Gigliola Foschi. Un viaggio nella sua storia e nella necessità di leggerlo.

Mi piacerebbe che arrivasse un concetto, per me importante:
Qualsiasi cosa si faccia nella fotografia, qualsiasi genere si tocchi, qualsiasi intervento sul proprio linguaggio e sul proprio posizionamento, dovrebbe sempre tenere di conto di quello che ci circonda.
Da dove arriviamo, dove siamo e soprattutto dove stiamo andando.
Questo è l’unico vero modo per crescere, da soli in quanto individui, e con gli altri, in quanto comunità.

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